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    Toh, la Merkel torna a far la dura con gli immigrati | L’intraprendente

    9 years ago

    Dietrofront compagni di Germania: si torna alle regole di Dublino anche per i migranti siriani che verranno bloccati alla frontiera e rispediti al primo paese europeo in cui hanno messo piedi. La conferma è arrivata lunedì per bocca del portavoce del ministero dell’Interno, che ha dichiarato che «dal 21 ottobre Berlino seguirà nuovamente i criteri per tutti i Paesi di provenienza e per tutti gli Stati europei, eccezion fatta per la Grecia». Dopo aver sospeso le regole di Dublino quest’estate a causa dell’ondata di rifugiati siriani in Germania e mentre le stime parlano di un milione di siriani accolti in terra tedesca nel 2015, la cancelliera Merkel torna ora indietro pur escludendo dai suoi programmi la rotta ora divenuta principale, quella balcanica.La situazione in Europa è calda. Mentre la Slovenia promette barriere al confine con la Croazia, non si fermano gli sbarchi in Grecia che ha dato rifugio a 540 mila migranti nei primi dieci mesi dell’anno (numeri pari a tredici volte quelli dello stesso periodo del 2014). Il dato significato riguarda la provenienza: pare, infatti, il gruppo più forte sia quello dei siriani con una crescita nei tempi recenti degli afghani. Che qualcuno approfitti della guerra in Siria e del ritorno del terrorismo islamico in Afghanistan per aggirare le barriere all’immigrazione economica? Intanto, martedì e mercoledì è previsto a Malta un vertice delle istituzioni dell’Unione Europea e i rappresentanti degli Stati membri che si incontreranno con i rappresentanti di 35 Stati africani, dell’Unione africana e della Cedeao (Commissione dei Paesi dell’Africa dell’ovest) per parlare degli accordi di riammissione e di mobilità tra i due continenti.

    merkel2Alcuni giorni fa, Soeren Kern, senior fellow del Gatestone Institute, collegavano in un suo articolo l’ondata migratoria che si è abbattuta sulla Germania e la crisi del sistema sanitario tedesco dove «ospedali, cliniche e pronto soccorso sono pieni all’inverosimile di migranti che lamentano malattie di ogni genere, e il personale medico, tra cui migliaia di volontari, è sempre più preoccupato della situazione incandescente». Malattie che non si vedevano su territorio tedesco da anni come la scabbia e la tubercolosi, traumi psicologici, problemi legati alla non vaccinazione dei migranti e alla loro difficoltà alimentari hanno creato panico tra il personale ospedaliero e tra gli stessi migranti. Alla confusione si aggiungono l’esercito dei traduttori e mediatori culturali che servono per superare le barriere culturali e facilitare le comunicazioni tra pazienti e medici, le difficoltà a garantire la sicurezza di questi ultimi spesso accusati di scarsa attenzione e minacciati, i miliardi di euro che graveranno sulle tasse dei contribuenti tedeschi dovuto al fatto che circa il 15% dei migranti appena arrivati richiede un trattamento medico immediato, i costi in termini di criminalità. Forse anche questo ha convinto la cancelleria Merkel a tornare indietro sulle sue politiche sull’immigrazione.

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