A proposito di sistemi di crowdfunding per finanziare iniziative dei cittadini, è bene individuare le regole della governance partecipata che è necessario seguire per non creare un sistema viziato nelle fondamenta destinato a fallire.

Premessa: dobbiamo considerare che chiedere ai cittadini di finanziare attività pubbliche è, in un certo senso, come chiedere un supplemento di tasse (in un momento in cui essi sono subissati dai pagamenti di tributi).

E’ quindi necessario domandarsi il perché i cittadini dovrebbero auto-tassarsi. E quindi comprendere come creare processi che possano utilizzare al meglio questi perchè.

Si ricorda che è sempre bene chiedere opera di volontariato ed altre forme di partecipazione (ad esempio offerta di materiale usato, o nuovo a prezzo di costo) oltre al versamento di denaro.

Le ragioni delle sottoscrizioni

E’ necessario riflettere sulle ragioni delle sottoscrizioni.

I cittadini potrebbero essere invogliati, come era un tempo per le donazioni (gestite, ad esempio, dalle chiese), con finalità come:

riconoscimento della donazione:

~ benefits: tradizionalmente si cerca di offrire vari benefits ai donatori (come le cene offerte nelle campagne elettorali); è necessario quindi pensare a possibili benefits che gratifichino il donatore: “regalini” (con valore “sostanziale”); vi può essere un incontro (con foto) di alcuni donatori sorteggiati o scelti con il Sindaco (può essere un pranzo); o, più in pratica, vi possono essere elargizioni (che al Comune non costano nulla) esposte nel punto “investimento”.

Si pensi ai vantaggi che possono avere professionisti ed aziende che possano fregiarsi di un titolo di donatori attribuito dal Comune (vantaggio che si aggiunge a quello di scaricare la donazione dalle tasse).

~ memorial (anche per persone ancora in vita): ancora oggi ci sono sicuramente persone che sarebbero contente di lasciare parte della loro eredità per sapere che un giardino, o una parte di esse, viene dedicato alla sua persona (un po’ come fanno le persone molto ricche che lasciano in eredità infrastrutture come ospedali o parti di università – questa modalità è stata utilizzata per la scuola di Adro).

investimento (vedi punti successivi) – i donatori possono considerare un ritorno in servizio o un ritorno economico.

valore morale della donazione -vi possono essere diverse motivazioni ~ religiosa (contattare enti religiosi e stipulare con essi qualche forma di “convenzione”, almeno per alcune categorie di donazioni definite ad hoc nelle quali vi sono interessi comuni con la PA) ~ cause morali varie (come per le motivazioni religiose, è possibile contattare movimenti o associazioni non-profit).

● possibilità di scaricare la donazione dalle tasse.

Si tenga conto di altri fattori: le persone donano denaro quando sono colpiti da una storia di problemi e sofferenze (quindi argomentare in modo approfondito le questioni da affrontare, con testimonianze).

Le donazioni possono aumentare il senso di appartenenza alla comunità (e di partecipazione).

Gli attuali problemi legati alle donazioni

Vi sono problemi che inibiscono l’azione di donazione, i quali vanno risolti applicando i principi del crowfunding (cap. successivo).

Mancanza di credibilità: dovuta al fatto che il pubblico ha scoperto una mancanza di onestà dietro a molte iniziative; vedi i casi istituzionali degli SMS per i terremotati, che sono stati utilizzati in altre regioni per iniziative culturali (ed il Pubblico ministero ha affermato che, pur trovando la cosa immorale, non esistono Leggi che permettano di correggere la situazione) a causa di tale problema, è necessario che nei canali di crowdfunding sia espressa chiaramente dai cittadini la reputazione dell’iniziativa.

Mancanza di trasparenza oggi non vi è nessun feedback delle donazioni: ci si basa sul fatto che il cittadino è gratificato dall’azione in sé di donare (per questioni morali, religiose o ideologiche). Ma nel caso del crowfunding per il settore pubblico (nel quale si chiede al cittadino di aderire ad una forma di tassazione supplementare), il donatore deve vedere chiaramente che il processo per il quale esso ha “investito” denaro si sviluppa in modo efficace (tracking dello sviluppo).

Mancanza di coinvolgimento in una causa sentita. Il funding funziona quando le iniziative vengono percepite come cause coinvolgenti. In questo caso di tratta più che di cause morali, del finanziamento di “utilities”, ovvero servizi ed infrastrutture). , Tali iniziative devono quindi essere posti in modo che interessino veramente i cittadini. Per questa ragione i progetti dovrebbero partire da forme di progettazione partecipata. Come illustrato nel prossimo capito, ciò dovrebbe avvenire in particolar modo a livello locale.

I Principi del crowfunding per la PA

Il crowdfunding per il settore pubblico deve seguire quei principi che determinano il successo di una iniziativa del genere, altrimenti (come accade per l’Amministrazione pubblica gestita dalla Politica dei Partiti), si determina caos, inefficienze e diseconomie; ed in ultima battuta, una disaffezione dei sottoscrittori.

Come detto, è necessario tener conto delle caratteristiche del sistema sul sul quale si interviene:

1) un sistema già vessato dalle tasse

2) nel quale la cittadinanza non ha più alcuna fiducia nella capacità realizzativa e gestionale da parte della Pubblica Amministrazione.

Quindi, tenuto conto il funding è una azione volontaria, è necessario seguire metodologie che siano in grado di bypassare tali problemi. Ossia una metodologia che tenga conto dei seguenti punti:

1) investimento da parte del donatore: la donazione deve essere considerata in qualche modo un investimento. Ossia vi deve essere

un ritorno in quanto servizio: ad esempio i genitori possono sviluppare nuove forme di attività extrascolastiche per i figli (si veda il progetto Social Sporting Club Partecipato, Circoli gestiti dai cittadini in aree verdi che offrono dal campo di bocce al mini-tennis) – per i Trasporti possono essere sviluppati pooling per portare figli a scuola o come alternativa ai mezzi privati e pubblici.

un ritorno economico: un ritorno più direttamente legato a risparmi (si tenga conto che le donazioni possono essere di pochi euro). E’, ad esempio, possibile da parte delle Istituzioni proporre sconti su servizi del Comune (servizi che i donatori non utilizzano ancora, altrimenti si tratterebbe comunque di una cifra che va attribuita alle spese) come parcheggi strisce blu. O posti per spettacoli o eventi che in qualche modo dipendono dal Comune (possono anche essere posti non venduti, che ora vengono quindi “sprecati”).

Come illustrato in altri articoli, le spese pubbliche vanno ridefinite come investimenti. Ossia è necessario cominciare a spendere soldi – come avviene nel “mondo reale” – per attivare processi virtuosi in sé in grado di continuare a creare valore senza la necessità di continuare a spendere per la loro gestione.

Quindi

nel crowdfunding per il settore pubblico non si prospettano delle spese, ma si prospetta un investimento con dei ritorni economici ed in benefici vari.

Si deve tener conto che per professionisti ed aziende vi è un importante ritorno in immagine (quindi ritorno economico) poiché esse potrebbero fregiarsi del titolo di donatori cause nobili (ciò si inserisce nelle nuove strategie di cause-related marketing – corporate social responsibility),

2) versamenti mirati: uno dei problemi delle spese eccessive della PA, e delle inefficienze dei servizi da essa gestiti, è il metodo della raccolta di tributi in modalità indifferenziato (“a prescindere” dal loro utilizzo). L’alternativa è conosciuta come explicit spending/dedicated taxes (in italiano è, grosso modo, “Tasse di scopo”).

Quindi nel crowdfunding per il settore pubblico è necessario passare ad una dimensione di versamenti mirati (in un prossimo futuro questa dimensione potrebbe diventare una gran parte del sistema di tassazione da parte della PA).

Si tenga conto che il crowfunding per la PA è, sostanzialmente, una forma di voto (“Voting with Your Money”) con il quale una Giunta realmente partecipata conferma il supporto della cittadinanza.

  1. // next // o nel caso di un movimento non al potere, è una modalità per ..

3) progetti circostanziati e trasparenza attiva da parte delle PA – non come è intesa oggi (pubblico qualcosa da qualche parte, e sono a posto con la coscienza – vedi OpenMunicipio). Ma una trasparenza intesa come flusso di informazioni verso i cittadini (“push information model”), basata una informazione capillare ed esaustiva. Ovvero deve esserci la possibilità di monitoraggio (tracking) dello sviluppo dell’iniziativa.

4) interventi in sussidiarità auto-supprotatta dal basso. Per sviluppare un crowfunding di successo è necessario riconsiderare – almeno in parte – il sistema di interventi sul territorio, prendendo in considerazione una forma di una reale partecipazione che, per riferirci a regole e processi già esistenti, può essere definita come sussidiarietà autofinanziata).