Selezione testi

Selezione di testi di analisi sul Sistema democratico europeo

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● La manipolazione delle masse vol. 1

(anche: “La gestione del consenso”; “La Civilta’ della Paura”) [300 pp]

Si analizza la crisi della Civiltà in quanto prodotto di un particolare funzionamento della Coscienza umana “civilizzata”: la Coscienza di un essere umano che ha affidato in funzionamento della sua mente ad una parte limitata del suo Cervello (il mondo delle Idee), e vive in una condizione “ideologizzata” nella quale esso ha perduto gran parte della sua umanità (delle sue caratteristiche originarie, “di fabbrica”), interrompendo in questo modo il processo evolutivo della sua Civiltà (ed essendo la sua Civiltà quella dominante, in questo modo si produce una decadenza della Società civile globale).

L’uomo “civilizzato” ha creato la Società di massa nella quale esso, avendo perduto gran parte delle sue facoltà “naturali”, deve essere “gestito dall’alto”: dai metodi di gestione della massa basati sulla forza e sull’autorità, si è passati a metodi più sofisticati fondati sulla cosiddetta “egemonia culturale”; e poi, gradualmente ai metodi più sottili basati sulla manipolazione delle coscienze.

L’attuale Era è caratterizzata dalla paura; ed oggi Politica e Mercato hanno imparato a far leva sulla paura per dirigere la coscienza delle persone (sono le tecniche utilizzate dai servizi segreti manipolare la mente dei killer).

E la coscienza dell’uomo moderno è confinata nella Bolla della ragione (termine creato dai dissidenti Sovietici che per primi entrarono in contatto con tale dimensione).

Si tratta della bolla mentale delle Ideologie, un sonno della ragione nel quale prevale sulla reale conoscenza del mondo un idealismo astratto, una condizione caratterizzata da fenomeni conosciuti come: egemonia culturale, pensiero unico, politica come demagogia, moralismo del “politically correct”, relativismo morale sulla quale si basano l’agit-prop (popaganda Social-democratica) che, dopo gli anni ‘50, il Marketing moderno (dell’acquisto d’impulso).

< scarica doc. – 200 pp >

● Oltre la socialdemocrazia – vol 1. Introduzione al pensiero democratico-libertario

La Social-democrazia è arrivata ad un punto si switch del suo processo evolutivo dal quale essa comincia il suo declino. Il problema è che la Social-democrazia è minata alle fondamenta da alcuni “difetti di fabbrica” che le impediscono di risolvere i suoi problemi attuali. Si analizzano, dai punti di vista storico, antropologico e politico, le questioni di ambito teorico e gli aspetti operativi della Social-democrazia. Peculiarità del testo è di essere concepito in una “dimensione divulgativa”. < scarica doc. – 165 pp >

● Sulla Democrazia diretta

Il modello di Democrazia europea è in profonda crisi (fallimento economico delle Nazioni, caos sociale, ecc ….).

Per uscire dalla crisi è necessario recuperare l’elemento di base della Demos-crazia: la partecipazione dei Cittadini a government ed amministrazione. In altri documenti (ad esempio “Oltre la Social-democrazia – vol. 2” “Perchè la povertà”) si è illustrato come sia la stessa forma di Democrazia europea a produrre i problemi che oggi la affliggono (povertà, caos sociale, ecc … ) a causa del fatto che essa si è staccata con il tempo dal modello della reale Democrazia (della Sovranità dei cittadini, ovvero della compartecipazione di questi ultimi ai processi amministrativi), ed è divenuta un regime finalizzato a soddisfare i bisogni differenti da quelli dei cittadini.

In questo documento si analizzano le possibilità di riportare la Democrazia europea alla dimensione della reale Democrazia.

Si analizzano, tra le altre, le seguenti questioni:

i criteri sui quali si fonda la Democrazia diretta (ed il concetto di Democrazia privata): cosa é, e cosa non è la Democrazia diretta.

● la necessità di recuperare una reale Cultura democratica, condicio sine qua non per creare una reale Democrazia (diretta o partecipata): a causa degli equivoci creati da una cultura “normalizzata” oggi si crede di sviluppare strutture di Democrazia partecipata, ma, paradossalmente, non si fa altro che sviluppare la Social-democrazia in direzione di una maggiore gestione del potere da parte della classe politica.

● la Democrazia diretta non è solo Government diretto, ma anche amministrazione diretta da parte dei cittadini delle spese generali sul territorio. Si sviluppa l’argomento della Eocial entrepreneurship come modalità per sviluppare un Welfare 2.0 (della Sussidiarietà).

● le nuove opportunità della democrazia diretta; grazie alle nuove tecnologie è possibile ciò che non è stato per millenni: la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali della democrazia.

● la burocrazia nella sua concezione attuale rappresenta un forte ostacolo alla riforma delle Democrazia europea in direzione di una Democrazia diretta. Si analizzano i problemi da essa creati, e le possibilità di una riforma di essa.

● reali government ed amministrazione dirette possono essere sviluppate in modo efficace solo a livello locale: si analizza il livello sovra-locale come possibilità di gestione di government inter-locale basato su forme di mediazione di delegazioni temporanee (che nascono unicamente su obiettivi specifici) delle singole località. <>

● Verso il Welfare 2.0

Analisi delle cause del fallimento del Welfare attuale ed alcuni e alcuni possibili percorsi di riforma (il Welfare della sussidiarietà.). La società pre-Welfare e il Welfare spontaneo.

Il problema è intrinseco all’attuale modello di Welfare, continuando a riformare un sistema sulla strada seguita fino ad oggi non si fa che aggravare la crisi del sistema.

Sino ad oggi si è cercato di impiantare nella società un sistema “artificiale” che prescinde da una considerazione delle qualità e dei difetti dell’essere umano (si è attuata una riduzione dei bisogni umani al piano economico)

E’ quindi necessario studiare un nuovo modello che finalmente, anche in una situazione di crisi finanziaria globale, permetta di recuperare una buona qualità della vita (una efficace attività di soddisfazione dei bisogni sociali).

Si tratta di rifondare il Welfare secondo criteri di reale sostenibilità: adottando quei fattori di socialità (fondamentalmente solidarietà) che hanno caratterizzato molte società di un tempo (ed ancora oggi molte piccole Town nel mondo). Aggiungendo a tale modalità di organizzazione della Società gli strumenti che oggi il progresso tecnologico ci mette a disposizione (definendo grazie ad essi nuove “good pratices”).

Alcuni difetti endemici del Welfare attuale sono: – deresponsabilizzazione – incapacità di controllo dei processi – incapacità progettuale e di gestione – incapacità di soddisfare bisogni specifici (di nicchia).

Si analizzano alcuni possibili percorsi di riforma. In primo luogo vi è la necessità di sviluppare l’unico possibile Welfare realmente democratico: il Welfare partecipato, nel quale i detentori dei bisogni progettano e gestiscono i servizi in modalità partecipata.

Altri argomenti: – Servizi privati oltre il privato: il Welfare della sussidiarietà. – Welfare spontaneo: la storia del Welfare, la società pre-Welfare. – La politica per “Lobbies”: Citizen’s lobbies e Citizen’s authority.

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Selezione do testi di porgetti di innovazione

● Iniziativa Riforma dal Basso: introduzione

(50 pp) Le caratteristiche fondamentali di IRDB ● Perché una riforma dal basso? ● Una nuova forma di Politica ● L’eventuale ruolo di un partito come supporto alla New Politics ● Le fasi di coinvolgimento dei Cittadini ● Esempi di Politica dei Cittadini (di “riforme dal basso”

< scarica doc. – 50 pp >

● Uno smart-approach per le Smart City

Una serie di progetti che definiscono un nuovo Smart approach per le strategie delle Smart City. I contenuti, tra gli altri:

1) riflessioni e sulle questioni che hanno portato le attuali strategie in una fase di stallo

2) definizione di una strategia generale per le Smart Cities (basate, in primo luogo, su una nuova Vision di come, in base ai nuovi trend sociali ed all’emergere di nuove tecnologie consumer, sarà lo scenario nell’immediato futuro delle Città. Si definisce un nuovo paradigma delle Smart Cities che rende realmente sostenibili le Soluzioni (indipendenti dai finanziamenti, in grado di produrre reale soddisfazione delle persone e quindi anche consenso elettorale).

3) definizione di progetti specifici per le Smart City.

Una sezione a parte è dedicata a soluzioni nella nuova modalità Open Source Hardware (Mobilità, Energia, ecc…)

< scarica Brochure (13 pp)scarica Documento (130 pp) >

● Mobility 2.0 – LiteMotive

Un Progetto per la Mobilità sostenibile che si pone, a livello globale, con una grande vantaggio competitivo rispetto a quelli attuali, essendo esso radicalmente nuovo rispetto a quelle attuali in ognuna delle sua 4 componenti specifiche: vettura elettrica low cost, con componenti altamente innovative, sebbene molto economici che ha, nel traffico cittadino, comfort e prestazioni paragonabili a quelle di una vettura normale. La vettura è integrabile in un ● sistema car share : totalmente innovativo; che risolve problemi del car-share attuale come quello di ridistribuzione della flotta, ricarica delle batterie, e molto altro. ● Sistema di gestione del traffico low cost, Open Source, adotta standard Hw e Sw consumer, che non ha bisogno di infrastrutture. ● ‘Piano di mobilita‘ “rivoluzionario” che definisce un nuovo sistema di regole della Mobilità (applicabili grazie alle Soluzioni tecnologiche apportate dal Progetto), nel quale si delinea una “Città senza auto”, ovvero un nuovo modo di vivere gli spazi urbani (è particolarmente appetibile per le PA locali).

< scarica Documento (33 pp) >

● Consumismo 2.0

Consumismo 2.0 (nuove modalità di acquisto e di scambio beni organizzate dal basso, nuove forme di servizio organizzate direttamente dagli user, ecc …), Open Information (nuove forme di comunicazione, Web TV+Quotidiano Online gestito dagli User, Agorà: dibattito politico multimediale tra User ed Istituzioni, ecc …), Urban Life 2.0 (nuove forme di servizi per il territorio e di aggregazione sociale, tra i quali: strutture per una nuova vita cittadina, nuove forme di mobilità urbana – compreso un nuovo veicolo radicalmente innovativo).

< in sviluppo – richiedi documentazione >

● Linee di Governance advising

Considerazioni legate ad una proposta di collaborazione rivolta ad un Movimento outsider che abbia raggiunto una posizione istituzionale di potere (come una Giunta comunale). Il documento è diviso in tre sezioni:

1) Introduzione a policy non-convenzionali che permettano ad un partito “outsider” di realizzare l’obiettivo di una reale democrazia partecipata per (1) poter governare a lungo resistendo ai contrasti opposti dai poteri forti; e (2) per poter riuscire a realizzare in modo efficace i propri propositi.

Si tratta sostanzialmente di approfittare della posizione istituzionale per consegnare nelle mani dei cittadini un reale potere (affinché sia impossibile per la Politica tradizionale ripristinare l’attuale sistema di government ed amministrazione senza incorrere in una forte reazione degli elettori).

A questo scopo è cioè necessario: ● guadagnare credibilità presso l’elettorato ● approfittare della posizione di potere per creare una struttura di Politica partecipata “parallela” (alle Istituzioni) che possa operare per realizzare i programmi del Movimento anche “dall’esterno” del gioco della politica una volta che esso fosse estromesso dalle istituzioni.

Ovvero è necessario: – mantenere coerenza rispetto alla propria identitàrafforzare il rapporto con i cittadini creare obiettivi bi-partisan, universali creare processi che generino consapevolezza nella cittadinanza.

2) Decentramento degli organismi di government come percorso di sviluppo spontaneo della democrazia partecipata – una riforma della Democrazia verso una dimensione realmente partecipata non può che avvenire in modalità partecipata.

La Democrazia partecipata (o diretta) non è solo “politica”, ma è basata su processi nei quali è predominante il fattore umano. E’ quindi necessario in primo luogo sviluppare una cultura della gestione del territorio nella cittadinanza creando percorsi esperienziali per i cittadini di reale partecipazione, sviluppando strumenti di reale partecipazione che siano effettivamente in mano alla cittadinanza

E’ necessario porre l’attenzione su due fattori: (1) forte coinvolgimento della cittadinanza proponendo una nuova Vision credibile e motivante della vita urbana, (2) responsabilizzazione dei cittadini (è necessario attribuire un ruolo attivo ai cittadini nel government ed amministrazione già dalle prime fasi).

Il percorso di cambiamento inizia dal ripensare la città (le cui modalità creano oggi diseconomie ed inefficienze), riportandola alla sua naturale dimensione di eco-sistema di soddisfazione dei bisogni. Per fare ciò è in primo luogo necessario uscire dalla “dimensione politica” della gestione della città, e porre l’attenzione sul fattore umano, definendo una dimensione bi-partisan degli interventi: di “cause comuni” che coinvolgano cittadini di qualsiasi credo politico.

Si analizza la modalità di government/amministrazione partecipate del Placemaking con la quale si attiva un processo virtuoso di partecipazione nel quale i cittadini possono “imparare facendo”

Inoltre ● si definiscono linee di sviluppo di un nuovo sistema di servizi crowd-sourcing, ed una nuova modalità di sviluppo delle Smart City che vengono concepite come un network di Smart local communities; e ● si definiscono linee di innovazione per le PA (le Open PA) che portano ad un miglioramento dei servizi attuali, in direzione della sussidiarietà; e stimolano e facilitano la creazione di nuove tipologie di servizi (dal basso).

3) interventi di innovazione delle modalità di gestione della “cosa pubblica” : si delineano alcune specifiche Soluzioni di innovazione di infrastrutture e dei servizi che possono essere alla base della Democrazia partecipata i quali consistono in progetti da me sviluppati negli anni con esperti di vari settori (in base, tra le altre cose, alla mia esperienza di consulente di innovazione aziendale).

In tale direzione si definisce un percorso di riforma verso le forme tipiche della Democrazia partecipata sviluppato in gran parte attraverso iniziative dei cittadini (creando, tra le altre cose, un Welfare 2.0, un Welfare partecipato). Le soluzioni proposte sono suddivise nelle sezioni: ● soluzioni di Government ed Amministrazione partecipate, e di innovazione dei processi interni delle PA ● strumenti di Smart citizenchip per migliorare la qualità della vita urbana nella città indipendenti dal government ● soluzioni ed iniziative per migliorare la qualità della vita della città.

● UNO SMART-APPROACH PER LE SMART CITY

Una serie di progetti che definiscono un nuovo Smart approach per le strategie delle Smart City. I contenuti, tra gli altri:

1) riflessioni e sulle questioni che hanno portato le attuali strategie in una fase di stallo

2) definizione di una strategia generale per le Smart Cities (basate, in primo luogo, su una nuova Vision di come, in base ai nuovi trend sociali ed all’emergere di nuove tecnologie consumer, sarà lo scenario nell’immediato futuro delle Città). Si definisce un nuovo paradigma delle Smart Cities che rende realmente sostenibili le Soluzioni (indipendenti dai finanziamenti, in grado di produrre reale soddisfazione delle persone e quindi anche consenso elettorale).

3) definizione di progetti specifici per le Smart City.

Una sezione a parte è dedicata a soluzioni nella nuova modalità Open Source Hardware (Mobilità, Energia, ecc…)

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